SHOT GIRL
Un’indagine di Toni Black
di Andrea Carlo Cappi
Bruxelles, sei anni e mezzo prima: 18 febbraio 2013
Orbene, immaginate un furgone blindato della compagnia Brink’s di Richmond, Virginia, specializzata nel trasporto di valori su scala internazionale. È partito tre quarti d’ora fa da Anversa, la città in cui i diamantaires maneggiano ogni anno pietre per sedici miliardi di dollari. Quelle a bordo del furgone ammontano a trentotto milioni di euro. Manca poco alle otto di sera quando il furgone arriva all’aeroporto di Bruxelles e raggiunge sulla pista un Fokker 100 della Helvetic Airways, la compagnia low-cost della Swiss, in procinto di decollare per Zurigo.
In quello stesso momento, con tempismo perfetto, arrivano a tutta velocità un furgone Mercedes e un’Audi, entrambi con le insegne della polizia belga. Solo le insegne: i due veicoli erano nascosti in un cantiere nei pressi dell’aeroporto e sono entrati passando da un varco nella recinzione. Ne scendono otto uomini mascherati, armati di fucili d’assalto. Me è tutto calcolato al millimetro. Non occorre sparare neanche un colpo. A tempo di record, i rapinatori trasferiscono centotrenta sacchi di diamanti sui veicoli, lasciando giusto qualche pietra sulla pista. In meno di venti minuti sono in fuga. I passeggeri sull’aereo non si sono accorti di nulla e rimangono sorpresi quando viene chiesto loro di sbarcare perché la vera polizia possa effettuare i rilievi.